Alzi la mano chi di voi avrebbe puntato sul Brasile come luogo da prendere ad esempio per l’emancipazione femminile… Eppure, per le prossime elezioni presidenziali che si terranno il 3 Ottobre, due candidati su tre sono donne: Dilma Roussef, del Partito dei Lavoratori e Marina Silva, dei Verdi.
La probabilità che Dilma Roussef vinca le elezioni è altissima, e, se così fosse, si tratterebbe del quinto presidente donna nel continente Sudamericano, dopo la nicaraguegna Violeta Chamorro (eletta nel 1989), la cilena Michelle Bachelet (2006), l’ argentina Cristina Fernández de Kirchner (2007), e la Costaricana Laura Chinchilla (2010).
Sorge spontaneo il confronto con la nostra casta politica ed il nostro Parlamento dove le donne sono poco più di 190 su 952 seggi…
Per dare un senso al titolo del post, le elette nell’assembla nazionale del Quebec son 37 su 125 seggi: il 30%, non male, ma migliorabile. In compenso, su 27 ministeri, 13 sono retti da donne.
La probabilità che Dilma Roussef vinca le elezioni è altissima, e, se così fosse, si tratterebbe del quinto presidente donna nel continente Sudamericano, dopo la nicaraguegna Violeta Chamorro (eletta nel 1989), la cilena Michelle Bachelet (2006), l’ argentina Cristina Fernández de Kirchner (2007), e la Costaricana Laura Chinchilla (2010).
Sorge spontaneo il confronto con la nostra casta politica ed il nostro Parlamento dove le donne sono poco più di 190 su 952 seggi…
Per dare un senso al titolo del post, le elette nell’assembla nazionale del Quebec son 37 su 125 seggi: il 30%, non male, ma migliorabile. In compenso, su 27 ministeri, 13 sono retti da donne.
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