giovedì 2 settembre 2010

Figli, Carriera, e Strategiche Omissioni

Come buona parte delle mamme-che-vorrebbero-essere-in-carriera-ma-si-fanno-sempre-fregare-da-qualcuno (magari perchè il giorno delle promozioni stavano inserendo uno dei figli all'asilo, e l'altro aveva la varicella...), leggo sempre avidamente tutto ciò che mi capita sotto gli occhi sull'argomento.
Statistiche, consigli, esempi illuminanti. Sono particolarmente attratta -è masochismo?- da tutte coloro che "ce l'hanno fatta", e leggendo le loro storie ed i loro consigli spero sempre di trovare il busillis, il bandolo della matassa, quell'ideuzza che ti permette, dall'oggi al domani, di fare il salto di qualità.
Questo è lo spirito con cui ho letto un'articolo, esattamente di questo tenore, apparso su Elle di Settembre. Yes, we can. Questo titola il mensile, e YES I CAN vien voglia di urlare leggendo le prime due pagine. Finchè... Finchè non si giunge a leggere le interviste alle granitiche impegnate fantasmagoriche signore che ce l'hanno fatta. E qui casca l'asino. e "ah, no I can't" è l'unica frase sensata da dire.
Perchè quello che l'aricolo omette di sottolineare è che la flessuosa signora quarantatreenne, madre di quattro bambine, che ce l'ha fatta, è anche casualmente la moglie di uno dei top-top-top manager dell'azienda in cui lei ce l'ha fatta.
Con questo non voglio dire che Francesca Fiore, peraltro vincitrice del premio Belisario- non sia una buona, anzi ottima o eccellente manager. Anzi, sono certa che sia una delle migliori. Ma non è l'esempio giusto da fare. Noi, noi donne normali, che ci spacchiamo la schiena per correre dietro a figli casa e carriera, non abbiamo certo bisogno di miti o eroine, di inarrivabili gesta dimostratitive.
Quello che ci serve sono VERI consigli. VERA solidarietà femminile. Per non parlare dei VERI servizi.  Ragazze, Donne, Signore, smettiamo di leggere articoli inutili e andiamo da nostro marito o compagno a pretendere che metà della gestione familiare cada sulle sue spalle.
Andiamo dal nostro capo, e pretendiamo che ci dia quanto ci spetta.
E se siamo tra quelle che "ce l'hanno fatta" smettiamo di guardare le altre dall'alto in basso e diamo una mano a creare una rete onnipresente e pervasiva di solidarietà tra donne, che è l'unica che davvero può sorreggerci e spingerci a raggiungere l'agognata ma tuttora lontana parità.

3 commenti:

  1. Non posso che concordare con quanto detto.
    La Sig.ra Fiore deve la sua carriere in Vodafone al marito, Dott. Paolo Bertoluzzo, CEO e Amministratore Delegato di Vodafone Italia, del quale è stata per anni riporto diretto nonostante il palese conflitto di interessi.
    E' evidente che affrontare la maternità (anzi, in questo caso, le maternità) avendo come capo il padre dei propri figli garantisce la perfetta conciliazione tra lavoro e famiglia, ma certamente non un esempio di meritocrazia e tantomeno di abilità nel conciliare lavoro e famiglia.
    Quello che mi lascia più sconcertato e l'arroganza di chi prende un premio senza esserlo meritato e in più rilascia interviste ovunque.
    Sembra quasi che in questo Paese il conflitto di interessi sia ormai una consuetudine di cui non scandalizzarsi più.

    RispondiElimina
  2. Concordo pienamente.
    Quello che lascia sconcertati non è tanto la Si. ra che si è presa il premio, ma la commissione (peraltro credo di donne) che l'ha selezionata. Non sono state capaci di accertare oltre al suo curriculum vitae professionale quello privato? Evidentemente no, forse avrebbero scoperto anche altro. Credo che premio Bellisario è una bufala. Le motivazioni del premio, infatti, si basavano non tanto nelle sue indiscusse doti manageriali, ma proprio sulla abilità della Si. ra di riuscire a conciliare il lavoro con la famiglia. Ridicoli e vergognatevi!!!!

    RispondiElimina
  3. Vergogna! Prendere l'esempio di una signora e moglie di Bertoluzzo... troppo semplice... manager mamma e aggiungo anche stipendio da capogiro! che infame questo articolo... per quelle mamme che invece lavorano e si sudano lo stipendio e la retta dell'asilo...

    RispondiElimina

Proprietà e gestione di Alessandra Vandone Dell'Acqua - Mastro Ragnatela